23 ottobre 2008

l'email non lascia tracce d'amore

Sono un informatico,
specifico meglio, mi ritenevo tale sino ad una manciata di anni fa. Ora penso di essere un uomo che da ragazzo aveva la passione dell'informatica.
I primi approcci all'età di 12 anni quando modificavo i listati dei giochi per farli funzionare o per "truccare" i programmi in modo da vincere più facilmente.
Dai primi approcci alla scuola secondaria (allora si chiamava scuola media) quando il prof. mi chiedeva consigli ho proseguito gli studi informatici, ho proseguito con lavori informatici e da oltre 20 anni mi ritrovo a pigiare i polpastrelli sulla tastiera per.... ..... ecco mi chiedo per cosa sto pigiando in continuazione.
Diciamo che sto..... mettendo in fila una serie di bit. Se sotto le tastiere degli informatici, ci siamo riprodotti a dismisura, posizionassero un trasformatore da energia meccanica ad energia elettrica potremmo avere una buona fonte di rinnovabile.

Quello che voglio dire è altro, semplicemente mi ritengo felice di essermi innamorato quando email e cellulari non erano diffusi. Se provo a pensare quanti messaggini, quante faccine :), in definitiva quante emozioni, stati d'animo, sensazioni ho evitato di buttare in bit senza poi lasciare traccia.....mi sento felice.
Al contrario le lettere che ho scritto, i fogli che ho sporcato, le pagine che ho scarabocchiato, le cancellature fatte, ANCORA ESISTONO.
Quanta fatica in più rispetto ad un'email, rispetto ad un taglia ed incolla, quanta fatica a pensare come trasportare su carta un pensiero, come trasformare in una riga d'inchiostro il batticuore, la trepidazione, la paura, l'affetto, il pathos.
Sforzi ampiamente ripagati da un foglio di carta che esiste e da un amore che vive, altrimenti smarriti da una fila di bit che non saranno mai in fila.

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